IL MODELLO STRATEGICO
Il modello strategico è un approccio innovativo alla psicoterapia sviluppato da Giorgio Nardone e Paul Watzlavick a partire dagli anni ’80. Caratteristica fondamentale di questo modello, che lo differenzia dalle altre forme di terapia, è che non ci si focalizza sulla ricerca della cause che hanno portato all’insorgenza del problema, quanto sul come tale problema funziona, sul come si mantiene e soprattutto sul come può essere sbloccato.
La psicoterapia breve strategica vede ogni tipo di patologia come un equilibrio disfunzionale da trasformare in funzionale, piuttosto che una malattia biologica da curare (Nardone, 2013). Il modello è basato sulla convinzione che ognuno costruisca la propria realtà attraverso la propria prospettiva e linguaggio.
Un disturbo, o meglio, un problema insorto con il sé con gli altri o con il mondo (come può essere per esempio l’ansia, l’attacco di panico, la fobia, una compulsione, un problema relazionale ecc), nasce dalla percezione che la persona si è costruita della sua realtà e dalla reazione disfunzionale ad essa. La persona cioè agisce in modo non funzionale, credendo che in quel momento quella sia la soluzione migliore per affrontare una certa situazione, in realtà, sono proprio quei comportamenti messi in atto dal soggetto che mantengono il suo problema, e che addirittura lo aggravano.
Il compito principale del terapeuta strategico è quello di aiutare il paziente ad acquisire quelle abilità che gli permettano di risolvere il problema per il quale si è presentato e che lo aiutino ad affrontare in modo adeguato e funzionale le nuove sfide della vita che verranno. Intervenendo in modo diretto sulle tentate soluzioni che aggravano il problema, si interrompe il circolo vizioso che lo alimenta.
“Ogni realtà è il prodotto della prospettiva assunta dal soggetto, delle sue elaborazioni cognitive e del tipo di linguaggio da lui utilizzato per comunicare tale realtà a se stesso, agli altri e al mondo.”
[Cit. Nardone, Watzlawick, 1990].
iN SINTESI
L’approccio breve strategico è quindi un tipo di intervento innovativo che, a differenza degli altri modelli, non si focalizza sul ricercare le cause che hanno portato ad un determinato problema ma, al contrario, si concentra nel risolvere, nel più breve tempo possibile, il disagio che la persona vive nel presente. Questo non vuol dire assumere che le cause siano poco importanti o non degne di attenzione, lo sono eccome, ma analizzare esclusivamente le ragioni che hanno portato alla strutturazione di un problema, purtroppo, non ci conduce alla sua risoluzione.
Assumendo che ognuno costruisce la propria realtà e che un problema si costruisce mettendo in atto comportamenti disfunzionali in modo ridondante, per risolvere il problema dobbiamo agire proprio su questi comportamenti.